venerdì 23 maggio 2008

Cartella completa sul congresso di G'jijimate: Intifada del ritorno








Parallelamente al congresso del Front Polisario a Tifariti, molti dissidenti che rappresentano le masse popolari dei campi di Tindouf si sono riuniti a G'jijimate, a trentina di chilometri di Tifariti, in un congresso storico per esprimere il loro disaccordo con la linea politica dei capi attuali del fronte Polisario e la loro cattiva gestione dei negoziati tenuti con il regno del Marocco a Manhassett sotto l'egida delle nazioni uniti.



Occorre ricordare che questi negoziati si prefiggono di trovare una soluzione finale a questo conflitto sterile .Oltre 32 anni ed accettabile con tutte le parti e ciò, allo scopo di fermare il calvario dei cittadini marocchini trattenuti nei campi di Tindouf.

In un comunicato battezzato per l'occasione 'comunicato di G'jijimate ', i rappresentanti di molte tribù dei campi di Tindouf hanno espresso il loro sostegno al progetto d'autonomia proposto dal regno del Marocco se quest'ultimo garantisce loro un ritorno degno alla madre patria e se preserva i loro diritti socioeconomici e la loro identità culturale.

Comunicato di G'jijimate nei dintorni di Tifariti

Vi presentiamo qui di fronte il comunicato di G'jijimate nei dintorni di Tifariti

Noi, membri del fronte Polisario, riuniti in occasione del congresso di Gjijimate nei dintorni di Tifariti dal 14 dicembre 2007 al 18 dicembre 2007 sotto il tema: l'autonomia come soluzione finale per la riconciliazione ed il ritorno degno alla madre patria.

1. Considerando le conseguenze nocive del conflitto del Sahara sulle nostre famiglie, la nostra società e la nostra regione;

2. Considerando il fallimento di tutti i tentativi di risoluzione del conflitto nel quadro o no delle nazioni uniti;

3. Considerando la lunga durata del conflitto;

4. Considerando le conseguenze negative del conflitto sulle nostre famiglie, la nostra società ed il nostro sviluppo economico e politico;

5. Considerando il carattere puramente politico del conflitto;

6. Considerando l'evidenza della risoluzione del conflitto con il negoziato e la pace;

7. Considerando la volontà espressa dalle nostre famiglie di un ritorno degno alla loro madre patria nella pace e la fiducia;

8. Considerando la necessità insistente di porre fine a questo conflitto sterile e fermare le sue conseguenze nocive;

9. Considerando l'assenza della democrazia e di trasparenza dei capi attuali del fronte Polisario ed il loro autoritarismo che ipoteca il futuro;

10. Considerando il rifiuto assoluto dei capi del fronte Polisario di qualsiasi proposta di pace e di negoziato costruttivo per venire a fine di questo conflitto che ha causato molti danni alle nostre famiglie;

11. Considerando la volontà espressa dalle nostre famiglie di tornare alla loro madre patria non appena possibile, di abbandonare definitivamente i campi di Lahmada e vivere decorosamente beneficiando di tutti gli aspetti della vita moderna;

12. Considerando la forte volontà espressa di fermare la separazione delle famiglie;

13. Considerando le conseguenze nocive a breve e lungo termine del mantenimento di rivendicazioni irrealizzabili;

14. Considerando la nostra volontà di una riconciliazione finale e di una riunificazione dell'insieme dei sahariani sulle loro terre e nelle loro ` vere'città; Proclamiamo ciò che segue:

1. La nostra accettazione del piano d'autonomia come soluzione al conflitto soprattutto se questo piano d'autonomia li garantisce in modo perenne e definitivo, un quadro costituzionale preservando i nostri diritti politici, economici, sociali e culturali e ciò, sotto la sovranità marocchina. Chiediamo anche che il piano d'autonomia ci garantisca condizioni degne di ritorno alla madre patria delle nostre famiglie, nella democrazia, la pace ed il rispetto dei diritti umani, offrendo loro una compensazione morale e finanziaria per gli anni persi nei campi;

2. Il nostro sostegno all'approccio del Presidente del Consiglio reale consultivo degli affari sahariani (Corcas) sotto la direzione illuminata della sua maestà il re Mohammed VI che dio lo assiste.

Fatto a G'jijimate nei dintorni di Tifariti, questo venerdi 14 dicembre 2007

In ciò che segue alcuni articoli che la stampa marocchina ed internazionale hanno dedicato all'evento:

Membri del Polisario si insorgono contro Mohamed Abdelaziz e chiamano ad un "ritorno nella dignità" garantito dal progetto d'autonomia

Contestando il dodicisemo congresso del Polisario ed in particolare il rinnovo alla sua testa di Mohamed Abdelaziz, un gruppo di separatisti riunito a Gjijimat, a Tifariti, ha annunciato la sua adesione all'offerta d'autonomia.

Un gruppo di separatisti è riuscito a deviare l'attenzione dell'simulacre di congresso del Polisario, organizzando, sabato e sotto il?il delle macchine fotografiche internazionali, contro manifestazione che ha generato un evento storico: la "dichiarazione di Gjijimat".

Un vero manifesto per denunciare una frode senza sfida nessuno, altrimenti il rinnovo di vecchio nuovo Mohamed Abdelaziz alla testa del Polisario.

La dichiarazione, - come il suo titolo lo indica -, è nato nella regione di Gjijimat, a Tifariti, ed i suoi iniziatori non sono altro che dei separatisti che hanno riunito, sabato scorso, una raccolta importante per rivelare le sfide di un congresso falso dalle informazioni militari algerine per essere imposto alla popolazione sequestrata.

Colpo di teatro, che è ovviamente sfuggito alla vigilanza dei servizi di sicurezza del Polisario e dell'Algeria, i firmatari della "dichiarazione di Gjijimat" hanno annunciato apertamente la loro adesione all'iniziativa marocchina per il negoziato di uno statuto d'autonomia all'Sahara.

In questa dichiarazione, diffusa dalla televisione qatarie Aljazeera, e trasmessa da altri mass media internazionali, i membri del Congresso hanno dichiarato il loro sostegno all'offerta marocchina d'autonomia perché questa iniziativa, hanno affermato, garantisce "ai nostri, delle condizioni onorate di ritorno, nel quadro della democrazia, della libertà e del rispetto dei diritti dell'uomo".

Al termine del loro congresso, messo sotto il tema "l'autonomia, una soluzione definitiva per la realizzazione della riconciliazione e di un ritorno nella dignità", i firmatari hanno anche espresso il loro sostegno "all'approccio seguito dal presidente del Consiglio reale consultivo per gli affari sahariani sotto l'egida e l'orientamento benedetti della sua maestà il re Mohammed VI".

Denunciando "l'assenza di democrazia e di trasparenza nell'ambito della direzione attuale del fronte Polisario, l'assolutismo che praticano numerosi membri di questa direzione che confiscano il nostro futuro, e l'assenza, da loro, della volontà di aprirsi alla pace ed impegnarsi in negoziati positivi per mettere un termine a questo conflitto che ha colpito i nostri, che infliggono loro gravi pregiudizi".


I membri del Congresso hanno sottolineato che questa posizione si giustifica con "la volontà dei nostri di tornare da loro non appena possibile, di abbandonare mai ai campi di Lahmada e vivere nella dignità e la comodità che" Quest'iniziativa, afferma sempre i membri del Congresso, è anche motivata dal fatto che "il reclamo dell'impossibile genera, per i nostri, numerosi pregiudizi a brevi e lunghi termini", aggiungendo che il loro passo è dettato dalla "nostra volontà di riconciliazione e di raccolta dell'insieme del Sahariani sulla loro terra e nelle loro vere città".

Parallelamente alla tuta di questa contro congresso, organizzato a Tifariti, simultaneamente con quello della direzione del Polisario, numerose altre manifestazioni si sono svolte alla frontiera tra la Mauritania e l'Algeria, per denunciare la vecchia nuova direzione del fronte, "che è stata designata e non eletta", ha affermato ieri a ALM una fonte sul posto, precisando che "il terzo dei membri del Congresso è stato scelto fra soldati ed il resto sono Sahariani d'origine algerina e mauritaniana".

Trattandosi di indéboulonnable Mohamed Abdelaziz, vi occorre sottolineare che il suo "éniesimo" rinnovo ha dato luogo a vive proteste a Tifariti. Fonti ben informate hanno dichiarato a ALM che Polisario ha proceduto sabato scorso a molti arresti fra i numerosi contestataires, che utilizza nuovamente il metodo forte per sottomettere dimostranti che ne hanno ovviamente abbastanza di un statu quo che, certamente, va a vantaggio soltanto di un'impugnatura di separatisti arrivisti che ne hanno fatto un fondo di commercio, alla stregua di responsabili algerini per giustificare "i bilanci d'armamento".

"mantenere Mohamed Abdelaziz alla testa del Polisario, con la benedizione dell'Algeria, ciò ritorna a ricondurre la politica del peggiore, a spese della popolazione sequestrata", ha spiegato in un'intervista a ALM il presidente dell'Associazione portati degli scomparsi al Polisario ", Dahi Aguay, all'origine del reclamo depositato recentemente presso la più alta Corte spagnola (l'udienza nazionale) contro responsabili dell'Algeria e del Polisario."

Con: Me Hamed Hamrouch - oggi il Marocco - il 17-12-2007 Marocco: Sahara: membri del "Polisario" scelgono l'opzione d'autonomia dell'Sahara nel regno del Marocco Libreville, 20 dicembre (GABONEWS) - un gruppo di separatisti, riuniti in congresso a Gjijimat, nella regione di Tifariti, al Sahara marocchino, ha annunciato sabato la sua adesione alla proposta marocchina per il negoziato di uno statuto d'autonomia nella regione del Sahara, "in particolare quando quest'autonomia garantisce, in modo permanente, imprescriptible e costituzionale, i diritti politici, economici, sociali e culturali nel regno del Marocco", hanno riportato la MAP.

Secondo questa fonte, è nella "dichiarazione di Gjijimat", diffusa dalla rete televisiva qatarie Al Jazeera, che questi membri del Congresso annunciano il loro sostegno all'opzione d'autonomia, fornita che garantisce, "ai nostri, delle condizioni onorate di ritorno, nel quadro della democrazia, della libertà e del rispetto dei diritti dell'uomo e che sia l'occasione, per loro, di essere compensata per le perdite materiali e morali subite durante questa epoca".

Al termine del congresso, riunito sotto il segno "dell'autonomia, una soluzione definitiva per la realizzazione della riconciliazione e di un ritorno nella dignità", i partecipanti ha affermato il loro sostegno "all'approccio seguito dal presidente del Consiglio reale consultivo per gli affari sahariani (CORCAS) sotto l'egida e l'orientamento benedetto della sua maestà Mohammed VI" .


I membri del Congresso prendono in considerazione "gli effetti di questo conflitto sugli abitanti, la società e la regione intera ed il fallimento di tutti i tentativi di regolamento intrapresi nell'ambito delle Nazioni Unite o in altri quadri, come pure il tempo che ha preso questo conflitto che soltanto è troppo durato".

In realtà, la posizione dei partecipanti al congresso di Gjijimat è dettata dalle "conseguenze negative" della durata di questo conflitto al piano familiare, sociale, politico ", e che" la sua soluzione può intervenire soltanto attraverso il negoziato, la pace e la volontà degli abitanti di tornare da loro nella dignità ed il quiétude ".

" Questa posizione si spiega anche con "la necessità imperiosa di porre fine definitivamente a questo conflitto sterile ed alle sue conseguenze negative", come pure con "l'assenza di democrazia e di trasparenza nell'ambito della direzione attuale del fronte Polisario, l'assolutismo che praticano numerosi membri di questa direzione che confiscano il nostro futuro, e l'assenza, da loro, della volontà di aprirsi alla pace ed impegnarsi in negoziati positivi per mettere un termine a questo conflitto che ha colpito i nostri, che infliggono loro gravi pregiudizi".

Infine, i membri del Congresso hanno sottolineato che questa posizione si giustifica anche con "la volontà dei nostri di tornare da loro non appena possibile, di abbandonare mai ai campi di Lahmada e vivere nella dignità e la comodità che offrono i mezzi di vita moderna", come con "la volontà profonda dei nostri di mettere un termine alla separazione delle famiglie".


Così facendo, è dettata dal fatto che il "reclamo dell'impossibile genera, per i nostri, numerosi pregiudizi a brevi e lunghi termini", come con la "nostra volontà di riconciliazione e di raccolta dell'insieme dei sahariani sulle loro terre e nelle loro vere città".

Con: Jean christian KOMBILA - Gabonews.ga -

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